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Jornada 31: AC Milan 3 - Inter 0

by soadmud® on Nov.22, 2009, under

Le Pagelle:

MILAN


Abbiati 7 L'inizio interista sembra fatto apposta per farlo addormentare, ma lui non casca nella trappola e cala parate decisive in occasione dei blitz del primo tempo di Pazzini e Thiago Motta. Dopo, invece, vive il secondo tempo più rilassato della sua personale storia nei derby.

Abate 6,5 Si ritrova in faccia un cliente come Samuel Eto'o, ma la sua sicurezza e la sua comprensione di meccanismi e movimenti difensivi è parecchio accresciuta. Si fa sorprendere nell'occasione in cui il camerunese, nel finale del primo tempo, si divora il gol dell'1-1 e si fa perdonare consegnando a Pato il pallone della vittoria: anche se l'impressione, onestamente, è stata più di un tiraccio svirgolato che di un assist.

Nesta 7 Nonostante l'indiscussa grandezza, a volte ha ciccato derby al calor bianco come questo Milan-Inter. Stavolta, però, non si concede stecche, e giganteggia come nei giorni migliori. Mette la museruola a Pazzini, che ha l'unica palla buona per segnare quando si sposta dal centro dell'area. Praticamente perfetto.

Thiago Silva 6,5 Velocità più che sufficiente per tenere a bada un Eto'o sorprendentemente fuori fase. Anche per lui, dal 2-0 in poi, solo ordinaria amministrazione: chi l'avrebbe mai detto?

Zambrotta 5,5 Dal primo facile appoggio spedito ad Allegri piuttosto che a Robinho, si capisce che la ruggine dovuta alla lunga inattività è ancora sua signora e padrona. Concede una palla-gol a Pazzini e, sulle incursioni di Maicon, va con scivolate affidate alla Provvidenza. Un po' meglio dopo: quando tutto è diventato facile, però.

Gattuso 6,5 Solito cuore, solito strappapalloni, solito casinista (è lui al centro della mini-rissa con la panchina interista al termine del primo tempo), ma anche un paio di giocate raffinate come quella che, dopo 50 secondi, innesca il gol di Pato. Paga presto i molti sforzi compiuti: si stira a inizio ripresa e molla a Flamini. Chissà se lo rivedremo impegnato in un derby della Madonnina.

Flamini 6 Entra al posto di Gattuso e il Milan non perde un'oncia di muscoli ed intensità. In compenso coi piedi è quello che è, e gli vanno ascritti degli errori abbastanza puerili nella costruzione e nei movimenti dei tanti contropiedi a disposizione.

Van Bommel 7 Più concreto, ordinato e veloce rispetto alle partite con Bari e Palermo. Evita sciocchezze sottoforma di falli o palloni persi a centrocampo e ogni tanto prova anche la sortita. Una sua bordata, deviata da Chivu, scuote la traversa. Rovente, ma meno violento del previsto, il duello con Thiago Motta.

Seedorf 7,5 Preferito all'uomo di fatica Flamini, si merita il suo ennesimo derby da protagonista non lesinando l'impegno in copertura per dare una mano allo scricchiolante Zambrotta. Maicon gli para un sinistro al volo che avrebbe potuto essere uno dei gol-copertina della storia del derby. Lucido e poco dedito, per una volta, ai ghirigori col pallone: anche se, quando gliene riesce uno in mezzo a tre interisti, lascia San Siro a bocca aperta. Sorprende tutti crescendo alla distanza: ed è suo il perfetto lancio a Cassano sul rigore del 3-0.

Boateng 7 E' un giocatore più di lotta, che di governo: ma in una partita del genere, ci sta benissimo. E' ovunque e, in mezzo, crea seri problemi a Cambiasso e soprattutto al lentissimo Motta. Nella ripresa, è lui a spedire Pato nelle praterie nell'azione che comporta l'espulsione di Chivu. Al 100% dentro la partita fino all'ultimo respiro: è un giocatore fondamentale per le ambizioni del Milan.

Pato 8 Il fato gli concede di mettere l'autografo su un derby così dopo soli 55 secondi: ed essendo un ragazzo di 21 anni sensibile agli umori e all'ambiente, ciò gli consente di esprimersi al massimo del suo potenziale per il resto del match. Nella ripresa tira un altro montante ai nerazzurri facendo buttare fuori Chivu e quindi vibra il colpo del k.o. su tiro sbagliato di Abate e assist del guardalinee, che non vede la sua posizione di offside: ma il gol è alla Paolo Rossi. Infine, oltre a tutto questo, sorprende per un temperamento da derby che lo vede andare a mettere l'ex-faccino da bravo bimbo davanti a gente come Zanetti e Motta: anche questo conta.

Emanuelson sv Sette minuti più recupero per concedere la standing ovation a Pato.

Robinho 5,5 Partenza forte con l'irruzione in area che vale l'1-0. Poi, pur giocando buoni palloni in velocità, non aiuta il Milan a capitalizzare i larghissimi spazi concessi dall'Inter nella prima parte di gara. Idem nella ripresa, quando la superiorità numerica e le porte ormai spalancate dei nerazzurri in 10 potrebbero consentirgli di entrare nei premi: invece, come al solito, si imbrocchisce fulmineamente di fronte a Julio Cesar. Come non detto.

Cassano 6 Una fetta minima di partita in cui cerca e trova un posto nella copertina del derby. Entra, suggerisce, causa e trasforma il rigore del trionfo. L'esultanza sguaiata e un inutile sgambettino ad ipereuforia a Zanetti al 92' confezionano la sua espulsione, che merita di entrare nel Guinness delle schiocchezze.

Allegri 7 Azzecca la formazione chiudendo la bocca ai tanti che avevano espresso perplessità per il sacrificio di Flamini a favore di Seedorf. Chiede ai suoi di mordere, di verticalizzare non appena riconquistata la palla: i rossoneri eseguono e il Milan, anche prima del 2-0 spaccapartita, è la squadra che tatticamente tiene in mano il derby

INTER

Julio Cesar 6,5 Sorpreso - ma sostanzialmente incolpevole - sul gol di Pato, suda freddo in diverse occasioni anche se, di fatto, nei primi 45' deve mettere poche volte i guantoni sulle conclusioni altrui. Nella ripresa argina il 3-0 in almeno due occasioni: bravo, ma va detto che Robinho gli dà una bella mano.

Maicon
4,5 Nel brutto avvio nerazzurro, è attore protagonista: è lui ad aprire la via a Robinho nell'azione dell'1-0 milanista, è lui che mura con la mano destra in area il sinistro al volo di Seedorf. Distratto dietro e col freno a mano davanti, proprio nella partita più importante. Un Maicon versione Benitez, insomma.

Ranocchia 6 Inizio da brivido con qualche responsabilità sull'1-0 e disimpegni del tipo "la palla ha una temperatura di 800 gradi". Poi si ricompatta pian piano e limita, per quanto può, i danni.

Chivu 5 Si dice che continui a prediligere il ruolo di centrale piuttosto che quello, ormai abituale, di terzino sinistro. Sarà, ma riconvertito in perno e "cervello" della difesa cicca clamorosamente: e lo svuotamento del centrocampo operato dal suo allenatore certo non lo aiuta. Più che sull'1-0 di Pato, sbaglia diverse volte il piazzamento della linea nelle tante ripartenze rossonere: e quando Pato gli scappa, prova a fare il furbo alzando le mani prima di cercare il contattino velenoso. Per sua sfortuna, Rizzoli azzecca una delle poche decisioni della serata.

J.Zanetti 6 Anche in una serataccia, capitano senza macchia. Sa benissimo che non può permettersi i suoi raid, visto che poi, grazie al 4-2-fantasia versione nera e azzurra e a un Eto'o molto meno terzino del solito, i recuperi sarebbero problematici assai. Però accetta le sfide dei vari Pato, Abate, Robinho e molto, molto difficilmente le perde.

Cambiasso
6 Penalizzato dall'atteggiamento tattico della squadra, non riesce mai a rendersi pericoloso negli ultimi 30 metri perché non può letteralmente permettersi di lasciare soli Motta e i centrali. Ci mette l'esperienza, la cattiveria agonistica, il carisma che contribuisce, nel finale di tempo, a mettere un po' la museruola al Milan e, anzi, a rimetterlo un po' sulla difensiva. Ma stavolta, essere l'allenatore in campo dell'Inter non è servito: e toglie il disturbo prima della fine.

Stankovic sv Entra a 20 minuti dalla fine aggiudicandosi il titolo di giocatore più rimpianto del derby di ritorno 2011. Hai voglia essere uomo-derby: a recinto della stalla ormai aperto, può davvero poco.

T.Motta 5 La zuccata del gol-non gol che sarebbe valsa il pareggio è l'unica cosa che si può inserire nella colonna "avere" del suo bilancio personale. Per il resto è il primo ad affondare, venendo travolto dal maggiore dinamismo dei centrocampisti rossoneri. Ancora una volta

Pandev 5 Leonardo gli concede (involontariamente?) una grande chance mettendolo ad operare sul lato più debole del Milan, quello presidiato da Zambrotta. Lui però si fa vedere poco, e inoltre non è che si danni in fase difensiva. E' l'uomo che il tecnico nerazzurro sacrifica quando rimane in 10: una delle poche scelte logiche.

Cordoba 6 Si scalda nella tempesta (quasi-rissa con Gattuso all'entrata del tunnel degli spogliatoi), entra nella tempesta, vive l'ultimo pezzo di partita in tempesta (che scontri con Pato), esce più tranquillo, ma battuto.

Sneijder 5,5 Il piccolo grande genio Wesley sembra faticare a trovare la posizione per tutto il primo tempo, funziona a corrente alternata, ma si innervosisce molto con Rizzoli e con l'intelligentone che, in un paio di occasioni, gli punta in faccia il solito, odioso laser. Nel secondo tempo servirebbe un colpo di genio, suo, o di Eto'o, ma cala fisicamente e non è più in grado di fare male.

Eto'o 5 Le partite (e specialmente un derby, che è la partita delle partite) vivono di episodi: anche in una serata difficile, si può cambiare il destino cogliendo l'attimo. E l'Inter, forse, capisce che le cose finiranno male quando il grande Samuel, a due minuti dalla fine del primo tempo, fallisce un gol alla maniera dei Calloni, del "ramarro" Pancev a porta spalancata distante solo tre metri. Forse riflessi e vista erano annebbiati dai nervi per essere rimasto a lungo confinato a sinistra, lontanissimo da dove si poteva decidere questo derby. E' la sorpresa negativa del match.

Pazzini 5 La formazione teoricamente iperoffensiva finisce per penalizzarlo. E' terminale di un gioco che non c'è, e dopo un destro da ottima posizione toccato addosso ad Abbiati in uscita, sparisce dal campo. Non lo salva neanche l'impegno nella fase difensiva. Davvero evanescente.

Milito sv Rientra in ballo nel momento più brutto degli ultimi mesi. Data la situazione in campo, non è onestamente giudicabile.


Leonardo 4 Ancora una volta sbaglia scelte di formazione e soprattutto di conduzione tattica: Stankovic fuori in nome del 4-2-fantasia, Pandev e soprattutto Eto'o per troppo tempo distanti dalla porta, la scriteriata condotta che ha portato, con tutto il tempo davanti, a scoprirsi rischiando di perdere il match molto prima del 2-0 e dell'inferiorità numerica. L'Inter, nel primo tempo, poteva sicuramente pareggiare: ma su episodi frutto di situazioni estemporanee. Il suo bilancio personale nei derby si aggiorna a zero vittorie, zero pareggi, tre sconfitte, zero gol fatti, nove gol subiti. Mica malaccio.


Rizzoli 5 Da condividere coi suoi assistenti Calcagno e Rossomando. Tanti gli episodi controversi: ne centra solo due, l'espulsione di Chivu e l'ininfluente rigore del 3-0 di Zanetti su Pato. Per il resto, un mezzo disastro: un bagher di Maicon non visto, il gol-non gol che sembra gol di Motta, il lieve ma esistente fuorigioco di Pato in occasione del 2-0. E, dulcis in fundo, una gestione molto molle di una situazione che a un certo punto (anche negli spogliatoi, prima e dopo l'intervallo) si era scaldata parecchio e non è degenerata solo per la sopravvenuta saggezza dei protagonisti. Era una designazione dubbia fin dal principio: i pessimisti hanno avuto ragione.

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